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Sull'isola di Mozia, tra le antiche pietre, un viaggio visivo attraverso il tempo prende forma. Esplorando le rovine di una fornace fenicia che si è conservata per oltre 2.400 anni, ci imbattiamo in un racconto fatto di immagini e silenzi.

Durante lo scavo del 2023, 18 persone si sono unite a questo viaggio, ciascuna contribuendo a catturare gli affascinanti frammenti di un passato perduto. Un caso incredibile ha legato il numero di partecipanti al numero esatto dei pezzi d'argilla ritrovati, come se ognuno avesse portato alla luce una piccola parte della storia.

Gli artigiani di un tempo, affascinati dalla magia dell'argilla e del fuoco, hanno plasmato ogni pezzo con la loro dedizione. Oggi, quei frammenti rivelano le tracce di una narrazione antica, come pagine di un libro fotografico che si srotolano davanti a noi.

Le forme umane nell'argilla emergono come volti lontani, catturati dalle mani di coloro che oggi si fermano ad osservare. In queste immagini, gli echi del passato si mescolano al presente, creando una sorta di sinfonia visiva che attraversa i secoli.

Le impronte nel tempo rivelano un legame tra chi guarda oggi e chi ha plasmato il passato. Questi frammenti d'argilla diventano finestre su un mondo antico, testimoni silenziosi della perseveranza umana nel creare la propria storia.

Mentre restiamo in ammirazione di questi testimoni silenziosi della storia, rendiamo omaggio allo spirito del passato e che le loro imprese continuino a ispirare le possibilità illimitate del futuro.